Un romanzo decisamente scomodo quest’ultimo lavoro di michael crichton, che lo diventa ancora di più quando ci si accorge che ha delle basi concrete e dimostrate capaci di ribaltare una visione tanto stereotipata quanto consolidata di alcune realtà.
Partendo da un thriller dai risvolti catastrofici e costruendo una trama con picchi di tensione davvero notevole, crichton in realtà ci racconta chi, come e perché si crea uno “stato di paura”.
Che le cosidette “organizzazioni umanitarie” siano di fatto delle grosse spa è ormai una triste realtà, ma che un autore ce ne dia anche le prove e ci spieghi le manovre politiche e sensazionalistiche che riescono ad organizzare dietro le quinte, rappresenta la vera parte inquietante del romanzo. Sapere che l’ottantacinque per cento del ricavato delle donazioni viene usato per propagandare sé stessi, che i dati diffusi in maniera spettacolare tramite i media sono non solo manipolati, ma del tutto aleatori e che la realtà dei fatti è ben diversa da come viene venduta, fa si che questo romanzo risulti un vero pugno in faccia a chi ancora crede a ciò che gli viene detto semplicemente perché viene venduto dai media o perché, come spiega crichton, i toni apocalittici fanno sempre molta presa.
Al di là di una trama veloce e coinvolgente, questo romanzo è un passaggio necessario e indispensabile per capire qual è la realtà rispetto a ciò che crediamo sia tale e nel farlo l’autore non esista a documentare ogni passaggio e a dire ad ogni passo “impara a pensare con la tua testa e non con quella degli altri”.
Il che naturalmente, gli creerà non pochi problemi visto che:
1- le istituzioni di cui parla non hanno nessun interesse a far si che la gente si svegli
2- tendenzialmente la gente non ha nessuna voglia di pensare con la sua testa.
“stato di paura” fa riflettere, invita ad andare oltre le apparenze e, in una inversione di tendenza da parte dello scrittore, per la prima volta ci dice di dare ascolto agli scienziati, che da tempo ci dicono quanto siano farlocche le informazioni vendute per dati oggettivi, ma anche che i dati reali sono lì a disposizione, ma nessuno ci tiene a tirarli fuori, pena tirarsi addosso tutta la potenza di un establishment cosiddetto “umanitario” che non vuole perdere i suoi privilegi e la sua posizione politica.
Poi tutto dipende da voi, potete decidere di andare oltre le apparenze, oppure continuare a credere nelle “sacre scritture”, in una sorta di versione scientifica del mitico “codice da vinci”.
Dipende da voi.
Voto 9